Diventare project manager immobiliare: le tre certificazioni da cui iniziare

10/11/2022

La figura del project manager, specie in campo immobiliare, nel nostro paese viene ancora percepita come qualcosa di nuovo, poco conosciuto, non del tutto comprensibile. 

Se all’estero il project manager è una professione molto conosciuta e al vertice di diversi progetti tra cui quelli immobiliari, in Italia manca ancora di questa consapevolezza, anche se la figura del project manager è normata sin dal 2008. 

La traduzione letterale in italiano del nome di questa professione ci fa capire l’importanza di questo ruolo: project manager può essere tradotto come direttore di progetto, una figura che ha un ruolo super partes tra i soggetti che lavorano a un progetto e che è investito della responsabilità di comporre in modo armonico queste stesse parti, potenzialmente anche in conflitto tra di loro. 

Il project manager immobiliare deve perciò essere investito di una serie di competenze trasversali che spiegano il suo ruolo diverso da quello di tutti gli altri attori di un progetto. Pensiamo, per esempio, al direttore dei lavori: potremmo pensare che il suo ruolo e quello del project manager immobiliare siano sovrapponibili, ma in realtà hanno delle competenze molto diverse. 

Diventare project manager immobiliare significa avere la responsabilità di monitorare i costi e di analizzare i rischi, tutti compiti che non rientrano nella responsabilità del direttore dei lavori, che ha un ruolo meramente esecutivo. Questo fa sì che il PM immobiliare entri in un progetto nella sua fase preliminare, nei suoi primi passi, diventando il referente unico e privilegiato del committente o dell’investitore. 

La presenza del project manager immobiliare può quindi consentire che, all’interno di un progetto, la sua direzione consenta un grande risparmio di tempi e costi, una pronta reazione a imprevisti e contrattempi che possono sempre verificarsi all’interno di una ristrutturazione e una completa conoscenza dell’aspetto normativo di un progetto, come possono essere i termini burocratici per la richiesta dei vari bonus. 

Formarsi per diventare project immobiliare 

La formazione del project manager è perciò fondamentale: come abbiamo già visto, non esiste un percorso univoco per diventarlo perché i titoli di studio e di accesso alla professione possono essere diversi, così come le competenze da acquisire. 

Percorso obbligato invece può essere quello dell’acquisizione delle certificazioni richieste per diventare project manager anche nel settore immobiliare. Sempre più clienti richiedono ai direttori dei loro progetti il possesso di queste certificazioni, il cui numero a fine 2016 in Italia era salito a 15000 unità, a riprova di un forte allargamento della cultura del project management. 

Proviamo a vederle più nello specifico, partendo da quelle più basiche. 

ISIPM Base (Istituto Italiano di Project Management)

Per ottenere un riconoscimento come project manager che sia valido in Italia, le certificazioni più importanti sono sicuramente quelle fornite dall’Istituto Italiano di Project Management, sinteticamente ISIPM, un’Associazione culturale e no-profit. 

Nato nell’ottobre del 2005, l’ISIPM si è posto la missione di diffondere il project management anche in Italia in vari ambiti applicativi, in particolare nel settore della pubblica amministrazione in cui, dopo le riforme degli ultimi anni, il Responsabile Unico del Procedimento (il RUP) deve necessariamente possedere anche delle competenze di project management.

Quindi l’istituto presta particolare attenzione alla creazione di valore nel settore pubblico, ma anche al mondo dell’innovazione ottenuta tramite la digitalizzazione e a cui il project management in un’ottica di organizzazione del lavoro più moderna, può sicuramente dare molto più impulso. 

Un altro punto di attenzione dell’ISIPM è il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti nella Agenda 2030 sottoscritta da 193 paesi delle Nazioni Unite tra cui l’Italia: il goal 11 di tali obiettivi è quello per la creazione di città sostenibili, un focus importante a cui anche il project manager immobiliare può prestare attenzione nel seguire un progetto immobiliare. Pensiamo, per esempio, all’efficienza energetica degli edifici. 

L’ISIPM da ottobre del 2008 ha implementato nel suo programma la certificazione ISIPM-BASE: essa ha il vantaggio di poter essere conseguita anche dai non addetti ai lavori, cioè da chi ha solo interesse per la materia del project management, poiché non richiede come requisito di accesso il possesso di anni di esperienza. Inoltre, il suo focus principale, essendo valida solo sul territorio nazionale, è sulla normativa italiana in termini soprattutto di ambiente e sicurezza, e sulle normative di riferimento per la gestione progetti (UNI ISO 21500 e UNI 11648). 

Perciò la certificazione ISIPM – Base può essere conseguita da neolaureati e diplomati, ma anche da Junior project manager che vogliono attestare la loro conoscenza in materia o da soggetti diversamente occupati all’interno di un team, ma che vogliono approfondire le loro conoscenze. 

Fino al 1°aprile 2022, in Italia sono stati emessi ben 16.126 certificati ISIPM-Base.

La certificazione ISIPM-Base non ha scadenza e non necessita di essere rinnovata o aggiornata. È inoltre propedeutica al conseguimento dei livelli di certificazione successivi, come il PMP.

CAPM (Certified Associate in Project Management)

Tra le certificazioni in project management più accreditate e riconosciute a livello stavolta internazionale, non possiamo non citare quelle fornite dal Project Management Institute (PMI),un’organizzazione professionale senza fini di lucro con sede negli Stati Uniti, specializzata nel project management. 

Il PMI iniziò la sua attività di supporto alla realizzazione di progetti negli anni ’60 con le industrie aerospaziali e della difesa: adesso conta più di tre milioni di professionisti in 213 paesi. I suoi obiettivi, teorizzati nel 1975, fanno ancora rima con molte delle competenze richieste anche a un project manager immobiliare, tra cui ricordiamo la necessità di promuovere il riconoscimento della professionalità nella gestione dei progetti; fornire un forum per il libero scambio di problemi, soluzioni e applicazioni di gestione dei progetti; sviluppare una terminologia e tecniche comuni per migliorare comunicazioni.  

Tutti obiettivi che il project manager immobiliare ha a mente in modo prioritario, visto il numero di attori da coordinare all’interno di un progetto. 

Se la certificazione più conosciuta del PMI è la PMP, diventata la certificazione standard per il project management in tutto il mondo, nel 2003 è stata lanciata la CAPM, Certified Associate in Project Management, una certificazione più basica, propedeutica a quella di grado superiore. 

La prima differenza rispetto all’ISIPM base, oltre al fatto che la CAPM ha ovviamente portata internazionale, è data dal fatto che obbligatoriamente viene stavolta richiesta una formazione preliminare al project management. 

Attraverso la CAPM, si può sicuramente avanzare di grado nel campo lavorativo del project manager o aprirsi anche alla gestione di progetti di portata internazionale: il mondo dell’immobiliare del resto, con l’uso di piattaforme di crowdfunding che allargano la platea degli investitori e delle proprietà su cui investire, può solo trovare beneficio dalla presenza di soggetti legittimati ad operare anche su palcoscenici più ampi, con proprie normative e sistemi di organizzazione dei progetti differenti. 

Per accedere al CAPM, è necessario pagare una tassa di importo diverso a seconda se si è o meno membri del PMI e completare 23 ore di formazione sulla gestione dei progetti, anche in modalità online. 

La certificazione CAPM è valida per 3 anni e può essere mantenuta a patto di un costante aggiornamento.  

PRINCE2 (PRojects IN Controlled Environments) 

L’ultima certificazione che vi presentiamo è quella che rispetto a tutte le altre ha un carattere più pratico nella gestione dei progetti. 

Parliamo del PRINCE2 (PRojects IN Controlled Environments), nato nel 1996 e di proprietà di Axelos. 

Questa metodologia di lavoro si pone il fine di coordinare persone e attività in un progetto all’interno di una cornice di lavoro ben definita, ponendo anche l’accento sui metodi di pianificazione e supervisione dei progetti, anche nel caso in cui siano necessari degli aggiustamenti per imprevisti occorsi in modo improvviso. 

Questa naturalmente è una di quelle skills che il project manager immobiliare deve necessariamente possedere, basti pensare a quanti contrattempi possano capitare nel progetto di ristrutturazione di un edificio e per il quale sono necessari tempestivi aggiustamenti di rotta per evitare ritardi nelle consegne o buchi nel budget. 

Il progetto viene quindi suddiviso in cicli gestibili, consentendo di essere portato avanti in maniera controllata e organizzata. 

La certificazione PRINCE2 è molto accreditata nel settore del project management: per questo esserne in possesso consente di dimostrare immediatamente di saper gestire progetti con professionalità e competenza. Fornisce anche un linguaggio comune agli attori del progetto, favorendo una comunicazione del team più armoniosa ed efficiente. 

Il primo livello della certificazione PRINCE2 è il Foundation che attesta la conoscenza approfondita del metodo. Questo livello insegna a consegnare i progetti nei tempi e rispettando i budget prestabiliti, gestire i rischi e mitigare i problemi percepiti. 

La certificazione Foundation è un prerequisito per accedere al livello successivo.

Questa certificazione è rivolta sia a chi già lavora come project manager, sia a chi aspira a diventarlo, ma è anche utile anche per tutti coloro che hanno un ruolo chiave nella pianificazione, nello sviluppo e nella consegna dei progetti in àmbito aziendale, anche senza essere project manager. 

Le certificazioni, come queste appena descritte ma anche come quelle di grado superiore, sono dei mezzi spendibili per dimostrare in modo tangibile quali sono le competenze possedute da un project manager immobiliare e certificate da esami e da test severi. 

Ricorda però che molto del ruolo del project manager immobiliare è quello di un’immedesimazione con il suo cliente che sia anche psicologica ed empatica, qualcosa che dia valore alla professione e ne riconosca l’importanza difficilmente sostituibile.  Da questa “presa a cuore” degli interessi di un cliente e del suo progetto nasce la fiducia reciproca che è la vera cifra del lavoro di ogni project manager, anche immobiliare. 

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